venerdì 27 luglio 2012

Jam in tributo ai pionieri 12/11/2011


Il 12 novembre 1973 è il giorno in cui è stata fondata l'Universal Zulu Nation. Sempre lo stesso giorno, ma del 1974, è la data di nascita ufficiale dell' Hip Hop.
Noi abbiamo voluto festeggiare questa data organizzando una Jam in tributo ai pionieri di questa cultura. L'obiettivo era quello di divertirsi insieme e aiutare l'Omega Zulu Maasai a raccogliere dei fondi per Kool DJ Herc e Ernie Paniccioli, due pionieri (Kool DJ Herc è considerato da tutti uno dei padri dell'Hip Hop) che hanno dato molto alla nostra cultura e che, ora che sono malati, non possono permettersi le spese mediche.
L'evento è iniziato nella tarda mattinata, con i writers che hanno iniziato a dipingere la murata a tema, ed è proseguita nel pomeriggio con i b.boys che hanno sfidato il freddo ballando fuori sui cartoni (proprio come una volta!).
All'imbrunire i writers hanno continuato a combattere il freddo (e il buio!) per ultimare la murata, mentre i b.boys si sono trasferiti all'interno per le battles: 1vs.1 e 2vs2.
Ovviamente ci si è sfidati solo per lo stile e l'onore, senza premi materiali, come da tradizione. Finite le battaglie a colpi di passi, tutti (spettatori, ballerini e writers) si sono uniti per una pizza in compagnia. La serata si è conclusa con la visione del film "Beat Street".
Tutta la giornata è stata un vero successo, il clima familiare, amichevole e positivo è piaciuto a tutti e ha fatto passare forse troppo velocemente questa giornata!
A fine serata, grazie all'offerta libera dei partecipanti, siamo riusciti a raccogliere più di 50,00 euro da spedire all'Omega Zulu Maasai per le donazioni a Kool DJ Herc e Ernie Parniccioli; un bel risultato considerando che il tutto è avvenuto senza alcuno sponsor, e che tutti hanno messo i loro soldi ma soprattutto la loro PASSIONE e il loro AMORE per questa cultura: sono queste occasioni e dimostrazioni che ci uniscono e tengono vivo il vero spirito di questa cultura!

Ringraziamo moltissimo Renzo e Federica per gli spazi concessi e la grandissima disponibilità!


                                                 Qui il video della giornata.

Murata Finita (keibi + smogone + remix + ores)
 PEACE Positive Project from Heart Effect Crew (2phe)

martedì 24 luglio 2012

Recensione del libro "Storie di assalti frontali" di Militant A



Un libro davvero molto bello e interessante sotto molti aspetti. Prima di tutto bisogna tenere conto che è stato pubblicato nel '97, quindi non riguarda i lavori recenti. D'altro canto permette a ragazzi come noi, che per ragioni di età non hanno potuto vivere certe situazioni, di capire e conoscere meglio l'inizio delle posse, le quali furono poi fondamentali per lo sviluppo e la diffusione della cultura Hip Hop in Italia. Ci permette di scoprire la vita e la filosofia di Militan A in maniera più approfondita, capendo meglio i suoi lavori e l'impronta generale degli Assalti Frontali. Ci permette di vedere non solo il mondo dei centri sociali all'inizio della loro storia e l'evoluzione di essi, ma anche delle persone che li frequentavano e li frequentano, dal punto di vista di chi lo ha vissuto veramente. Altro argomento super interessante toccato è l'autoproduzione, Militan A racconta tutte le motivazioni che l'hanno spinto a cercare una soluzione per uscire dallo schema logico del mercato, provando a sovvertire il sistema comune. Tutto questo sfocia in un'organizzazione come la Cordata, che però fallirà nel tempo (troveremo qui anche le cause di questo fallimento). Il libro, che è stato scritto proprio come un racconto, è molto fluido e al suo interno si possono anche trovare molti spunti di riflessione dove si nota nell'autore una ricerca di crescita personale. In fine nell'ultimo capitolo troviamo tutti i testi di Assalti Frontali, che sono veramente belli, soprattutto quelli presi dall'album Banditi. Un libro che non potete non avere nella Vostra libreria Hip Hop.



Frasi tratte dal libro:
Per noi il rapporto tra musica e politica ha avuto sempre l'ntenzione di formare più che d'informare, formare nuove strade, nuovi cervelli, nuove possibilità, più che rivelare verità nascoste che sono sotto gli occhi di tutti quelli che vogliono vedere. Ma soprattutto autoformarci direttamente dentro le esperienze.

Feste di notte, sound system la mattina sulle gradinate, sound system in mezzo ai cortei, solo dieci anni prima si finiva a botte per prendere la parola alla fine delle manifestazioni dei movimenti, ora facevamo partire la base e via, tutti si alzavano in piedi e seguivano approvavano. Quel tipo di comunicazione funzionava bene e nei successivi due anni dentro ogni centro sociale nasceva una Posse.

Se ho un ricordo dei più vecchi è un ricordo  di lamento continuo. Non facevano che parlare di quello che era successo pochi anni prima, negli anni Settanta, di quanto era tutto più bello, più potente ecc. ecc. Uno strazio. Una palla al piede che ci portammo per anni… …Un'eterna tentazione a guardare indietro, a parlare di storie successe. Ho letto documenti, visto documentari, bevuto racconti, ingoiato libri su quegli anni. Se ho capito una cosa è che non si evade dal tempo.

…se riesci a non perdere la testa, quando tutti l'hanno persa e ti dicono " Ne hai tu la colpa",…Se riesci a sognare, senza fare dei sogni i tuoi padroni, e a pensare, senza fare dei pensieri il tuo fine…, se riesci a fare delle tue vittorie un solo fagotto, e giocarlo tutto in una notte a testa o croce, e perdere, e ricominciare da capo, senza mai spendere una parola su ciò che hai perduto… tue è la Terra….

Mi stupisco come a volte basti un'immagine particolare o una particolare frase a fissare l'attenzione su dettagli, facendomeli riscoprire del tutto nuovi…

Mi diceva " Non c'è sentiero, il sentiero sono le orme dei tuoi passi. Non c'è sentiero, il sentiero si apre camminando".

… che io abbia la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare quelle che posso, e la saggezza di comprendere sempre la differenza.

Passavo intere sere dentro una macchina, bombe su bombe, discussioni fino a notte tarda. Vita sociale. Giravamo per birrerie o locali che mentre ci stai dentro non te ne accorgi ma poi mi sono reso conto che mi lasciavano questo: niente.

La musica penetra l'individuo nella sua intimità, ne orienta le emozioni e gli istinti, è cultura.

Spingevo Funk Theology con Castro X e NCOT… …Alla radio spingevamo hip-hop, testi tradotti, parti di libri del BPP, Black Panther Party. Ogni soffio di  vento che arrivava dai ghetti era il nostro.

La solitudine che prova un fratello non è isolata. La solitudine è una delle armi maggiori che il potere utilizza per dividere e conquistare… In questi secoli, io, come te, come ognuno di noi, ha le sue carte da giocare. Se vediamo qualcuno picchiare un cane dobbiamo essere noi per primi a dire basta. Che questo avvenga dentro o fuori il villaggio non importa. Emancipare se stessi dalla schiavitù mentale è l'attivatà rivoluzionaria più difficile, ma anche la più soddisfacente. E' l'attività rivoluzionaria che più ci manca e che ci rende sempre più soli.

L'idea soffia sulla brace che scintilla. Osserva. Ragiona. Tiene in allenamento. Chi ci criticava non diceva cazzate però. L'ideologia è il lato negativo delle idee. L'ideologia è l'idea fissata come una dottrina, come una fede cieca, giustifica cose che non sappiamo altrimenti spiegare. E' una sorta di autoinganno, un vestito, la visione generica che nasconde la nuda realtà.

Credo che la spiegazione vada ritrovata nei retroterra politici, sociali ed economici e che ogni esperienza faccia storia a sè. negli Usa quasi tutti i gruppi hip-hop vedevano nella svolta economica un segno di emancipazione. Cultura del ghetto. Anche i Public Enemy, che criticavano il mercato nelle canzoni, invitavano i ragazzi a rubare i dischi, lavoravano con le multinazionali e si mostravano con elicotteri e jeep.  Quella è una cultura in cui per essere ascoltato devi essere un vincente. Il mercato è talmente presente che è assurdo perdere l'opportunità di un buon contratto… … loro dicevano che i valori che vuoi comunicare vanno venduti come merce, come moda devi usare il mercato. Allora entri nella testa e nei bisogni dei ragazzi.

Persone di peso che arricchivano. C'era, invece, chi finiva "parcheggiato" e inaridito: vocabolario ridotto a poche sillabe, esigenze al minimo, birre, canne, ciloum, drogarsi e uccidersi unico amore. Questi finivano a spaccarsi per spaccarsi senza più desiderio di raggiungere altri territori. In alcuni momenti mi chiedevo come puoi cambiare il mondo se non dai un cencio di stimolo a chi ti vive vicino. "Se non posso cambiare le persone intorno a me, cambio persone intorno a me".

C'erano compagni che mi fermavano e mi dicevano: Senti, per curiosità, ma che significa posse?. Letteralmente "drappello di uomini armati". In effetti un modo di dire jamaicano o afroamericano per indicare una banda, un gruppo di ragazzi uniti da legami tipo condividere giornate intere all'angolo di una strada.

Nel mio cammino la Cordata fu una prova che valeva la pena provare. Ora so che mi fece capire due cose importanti. La prima è che devo essere autosufficiente sempre, anche dentro una rete. Voglio dire, se siamo in tanti è meglio, ma devo saper vivere da solo. La seconda è che nel movimento è giusto che ognuno faccia il cazzo che gli pare. E' inutile avvelenarsi il sangue a convincere chi non vuole sentire. Fai quello che devi fare e fallo bene e poi forse qualcuno ti darà la sua attenzione.

Mi diceva " Non c'è sentiero, il sentiero sono le orme dei tuoi passi. Non c'è sentiero, il sentiero si apre camminando". Tratto dal libro Storie di assalti frontali.

L'infelicità è la schiavitù delle menti.
avessi più umiltà darei più amore, mi temo, ogni dipendenza uccide un'ambizione.

stressavo il cervello per uscire dalla notte, ma fossi poi arrivato da qualche parte, ora è andata, non pensavo fosse vero, niente più era chiaro, ho adetto addio sul serio, autocontrollo è dote di un guerriero, in alto le mie qualità, non confondo più abbandono e libertà, ho spinto l'esperienza fino in fondo, la sofferenza è il punto di partenza per il viaggio di ritorno, e io l'affronto, volevo intorno uomini migliori, ma li vedevo sotto con la scusa di voler uscire fuori, fino a che punto ero esaurito, e mi consideravo uno realizzato, sono tornato, in tempo, e quello è il mio passato, nella nebbia l'autodistruzione ha il sopravvento, è la violanza che ti implode dentro, sulla frequenza lucida ora tengo, per vedere quanto valgo.
mi muovo coi fratelli un occhio all'immediato e uno all'infinito.

Mi dice: "Per me l'hip-hop è una ricerca mistica, una strada per cercare risposte, e anche per questo non ho mai subito i danni della chiusura mentale che in molti porta al terribile conflitto che c'è tra l'hip-hop e il resto del mondo... se mi chiedi cosa significa hip-hop rispondo che dovrei spiegarti la mia vita". Ice One
e ogni volta c'è smpre, chi ha davvero voglia o si sforza di capire, chi finge soltanto o soltanto non ha nessuna voglia di capire, ricoedo come un'onda di ritorno, quanti personaggi, troppi personaggi, le loro facce somigliarsi, e il loro vestito... non sempre quello di un nemico, dividere divisi fino all'infinito, così forti coi deboli deboli coi forti qui sull'orlo dei binari, il sole ha lasciato solo il colore arancione, sulle mille storie umanae, a uno a uno, su tutti quelli che non mi sono mai lasciato dietro, i miei fratelli, che non mi hanno mai lasciato dietro, solo, nel calore di un momento che non lasc che non lascia il posto al vuoto, e cammino passo dopo passo....
perchè vedi graffiti son segnali di colore, che vengono dal cuore.
era quello il tempo delle scelte, il tempo dei legami, quando si vuole scegliere una sola volta per sempre, quando si vuole che un fratello è per sempre, quando la storia è solo una parola da scrivere coi giorni, e per onere di giustizia l'istinto travolge la prudenza, poi ci si convince che solo qualche istante può essere per sempre, perchè tutto cambia, come il tempo cambia le tagioni, ma come il segno che lascia, qualche volte qualcosa resta, anche se costa la coerenza con le scelte più importanti...
sono Castro x e ancora mi diverto, la musica è importante è un colore della vita , colonna sonora del battito di strada, che il vento e la sabbia non anebbino la mira, l'essere uniti è un'arma calibrata, odio e amore negli anni hanno invaso il mio cuore, sarà forse per questo che disprezzo chi lo invade di paure... Castro X

la gioia allarga l'anima e mi spinge a dare, non siamo nati per soffrire, a volte si alza un vento di tempesta, un uragano mentale dentro la mia testa, devo stare bene adesso basta, ma c'è qualcosa d'intrigante nelle notti rubate, tra battiti alterati il ferro gli ufo e le fate, ad aspettare domani, ballando come sciamani, capisci bene perchè io vado avanti, questione d'idee nient'affatto di milligrammi, ho 25 anni e come puoi vedere, nel mie cervello e nelle braccia non ci sono fori, però me ne sto fuori volentieri, e me ne vado in in giro in cerca di colori...

sabato 21 luglio 2012

Recensione del libro "Paris City Graffiti".


Copertina Paris City Graffiti
Un bel libro che racconta la storia del writing a Parigi, più con le immagini che con le parole. Il libro è in francese con traduzione in inglese, ma le parti scritte non sono molte: ne troviamo una all'inizio (una breve storia del Writing-personalmente consigliamo di leggere altri libri sull'argomento, come Graffiti Kingz http://2phecrew.blogspot.it/2011/12/recensione-graffiti-kings-new-york-city.html, che sono molto più completi sotto questo punto di vista), ne troviamo ancora all'inizio di ogni capitolo e un po' sparse in mezzo alla marea di foto, attraverso le quali i writers raccontano cos'è il writing per loro o riferiscono alcuni aneddoti sulle proprie esperienze. I capitoli si dividono in 5 categorie principali: strade, treni, lungo linea, murate (Hall of Fame), old school. Con una bella grafica e tantissime foto sparse su circa 3oo pag. si ripercorre il writing parigino, il quale con personaggi come Bando e Mode2 ha influenzato largamente il movimento europeo e non solo. Particolarmente bella è la raccolta di numerosi pezzi della old school parigina, foto che di sicuro sono difficili da reperire da altre parti. Qui trovate invece il link del sito ufficiale: http://pariscitygraffiti.com/

Alcune frasi prese direttamente dal libro:

Alcune pagine tratte dal capitolo Old School.
Then the eye takes public transportation where people shove and push each pther, where no one looks at each other and where the arrival of a colored train in the subway station changes people's everyday life, in order to shake them up and make them think and react...

In the United States of America at the end of the 60's, Graffiti appeared under a new form. Names of undividuals or related to a gang, group or crew could be seen on the walls of all major cities, writtin with spray cans and fat markers. A simple signature emerged: the "tag" was born! Then, the letters got bigger with more colors and style, it was the beginning of graffiti "pieces".

1982 Paris was still under the influence of Punk-Rock, and those who had not been lucky enough to read the newspaper's article entitled " American Graffiti : art " written by Pascaline Cuvelier and published in october 1981, discovered the phenomenon notably thanks to the European tour organized by the French radio station Europe 1 : New-York City Rap. It rapresented every hip-hop art form: rap music, break dancing, and DJing with AFRIKA BAMBAATAA (founder of the ZULU NATION) and the ROCK STEADY CREW- Graffiti art was itself rapresented by a name who marked our minds and the future:it was FUTURA 2000. 1983 Back then, only thirty names imposed their colorful letters and decorations on the walls with more or less skills: SPEEDY (DEE NASTY), MASTER BOO, BLITZ, SPIRIT, ASPHALT, COOL J (JAY), SAHO (ASH2), SKKI (DOE), SCAM, PHIL1, SHAKER, KAMEL, KAYA, SCIPION,FROG, CHINO, KATHE67 (JOEY STARR), SKEY (SHEN), CASE (COLT), ACRO (SOY), JAID, SAN, SPRAY, BOBO, FRED, RISK, MEGATON... However, one name found itself on top, he war a kid from the wealthy neighborhoods of Paris who called himself BANDO.

1986 A whole year elapsed and the famous vacant lot of Stalingrad gained more importance than ever with the opening of the first hip-hop store in France and Europe:Ticaret, just a block away from it. Graffiti spread as wild fire, just like hip-hop... Paris became the second capital city of this culture, the Stalingrad stop became a place of worship, a real pilgrimage... The place gave birth to the first Block Party wich were organized by one of the pioneers of French hip-hop DJs, DJ DEE NASTY. Dancing, rapping, DJing and Graffiti artists from all around the world gathered in this extraordinary place.

1987 Queen Candy, the Zulu Nation queen of Paris, launched the first French fanzine of Hip-hop movement entitled TZL (The Zulu Letters).

When you write your name on paper you only move the hand, it is close to writing. A lil bombing needs the arm. For big fat caps tags of seven feet long, you also use your legs, it is like dancing or kickboxing: you have to calculate the distance and keep the balance for it not be noticed in your calligraphy. KOOCE

To me Graffiti is more than the writing, the vandal, the street art, contemporary art or whatever definition we try to give to dat shit. It is primarily a fucking treat!

Graffiti is like life, the more you grow the better you get... For my part, I have always painted or written for the gesture or to explore new styles, not necessarily for fame, cash or star system... I leave that to fools and bitches of all kinds. I do not know a lot of purists but the ones I have met taught me humility and above all how to know my culture better... Keep it real... BRONE

It gave me a lot of communication, knowledge, travel and a lot fun, I like adding colors to this world where everything is grey. KOMO

The one who creates the energies possesses the flow of life... In between chaos and harmony, deep in my mind between madness and genius I explore the book of letters' magic, constantly recreating endlessly. DIKSA

Altre pagine tratte direttamente dal libro.

sabato 7 luglio 2012

Memorie e testimonianze dalla vecchia scuola bassanese: Intervista a Srad.

Di dove sei, la tua tag, la tua crew, in che anno hai cominciato e che età avevi?

Sono di Bassano Del Grappa e abitavo a Rossano, dove abbiamo ballato per un paio d'anni, si può dire che ho vissuto la maggior parte della scena là a Rossano Veneto, la mia tag è Srad e la mia crew era l'MVH. 
2phe: Ne hai avute altre?
Si ma l'MVH è stata la più importante, ho iniziato nel 98 e avevo 16 anni. La mia prima crew è stata la BT.
2phe: Cosa significava?
Best Terrorist.
2phe: Mentre MVH cosa significava?
Movement Vandals Hardcore.
2phe: La vostra crew comprendeva tutte le discipline?
C'erano breaking e writing.

Che atmosfera si respirava ai tempi in cui hai iniziato, a livello sociale, politico e giovanile?

Era un pò più difficile di adesso, c'era più gente, anche se la moda era già in discesa e la gente stava un pò diminuendo, c'era comunque sempre tanta gente che praticava a Bassano.
2phe: Le persone esterne invece?
A Rossano nessuno è mai stato d'accordo sulla crew, sul breaking, su niente, e non me ne è mai importato niente, gli amici miei mi sono rimasti lo stesso e io non sono mai cambiato. Le persone mi dicevano: "Da oggi in poi o smetti o hai chiuso con me, qui a Rossano non accettiamo questa roba!" e io gli rispondevo: "Guardate, se siete veramente miei amici mi rimanete amici e mi accettate per quello che sono, se no arrivederci, io ho altro da fare!"; Io gli amici li ho sempre avuti. Mi hanno sempre rispettato e la gente lo ha sempre detto che sono stato fondamentale per la scena a Rossano. La gente lo dice, quello che è stato fatto a Rossano è stato fatto grazie a me, non è sempre stato permesso tanto facilmente perchè erano razzisti!
2phe: Quindi erano molto contrari?
Powhhh!!!! Contrarissimi! l'ambiente era ostilissimo, non è mai successo che qualcuno ha praticato così a Rossano! La gente rimaneva a bocca aperta non aveva mai visto una cosa del genere, poi si trovavano ogni giorno un pezzo diverso sul pullman di qua e di là, erano veramente incazzati!
2phe: Era una cosa nuova'?  
Sì. 
2phe: Eravate i primi? 
Sì.

Perché hai cominciato? Quali influenze ti hanno avvicinato alla tua disciplina?

Io molti anni fa, circa a 12 anni sono andato al Kiwi, che era una discoteca a Mussolente, ero in prima media ed ero talmente piccolo che i piccoli mi ridevano dietro. Gli altri che erano con me avevano 14/15 anni, la discoteca era divisa in 2 salette, commerciale una e la seconda rap, ed era piena di gente di Bassano che ascoltava e praticava, ho visto per la prima volta i breakers ballare, erano quelli della Triade.
2phe: Sai chi erano?
Bonato Andrea, Ricky Orlando e suo fratello.
Al tempo non era così semplice, non è che entravi nel cerchio come adesso, che entrano e ti pestano la punta dei piedi, una volta se non avevi rispetto e un pò di umiltà non entravi neanche, non ti permettevano di ballare insieme. Dunque a venir qua avevi già la pelle d'oca, non eri sicuro di essere accettato, era la sua crew e tu chi eri? E adesso è questo che la gente non riesce a capire, vengono qua bocchie (ragazzini), vengono qua e neanche ti salutano e si mettono a ballare nel cerchio: ma chi siete voi?? Una volta io stavo lì infondo, dove c'è la porta che prima non c'era, finchè un giorno è arrivato Andrea Bonato -mi ricorderò sempre- e mi ha detto: "Tu è già da 4 5 volte che vieni qua, però non sei mai venuto a ballare" e io gli ho detto: "Non vi conosco e guardavo" mi fa: "Vieni vieni!" ma solo dopo la quinta volta, sesta; dopo un mese gli ho detto che provavo un po' a casa ma non avevo le basi, così mi ha detto: "Guarda ti do una dritta, ti insegno il six step!" e da là ho detto ok, perchè io guardavo ma non riuscivo a capire bene, e da lì sono partito e ho cominciato ad andare avanti, (poi di conseguenza agli 8 scalini con Destin, peto e altri ragazzi). Io ho cominciato qua in Trinità che era il posto della Triade e poi veniva qualche writer della Koska come Ceko, Neko, arrivavano sempre i writers verso la fine. Poi ballavo anche al Famila con Oscar  (Lord k) della Mala Razza, poi lui ha saputo che ballavo con la Triade e si è incazzato e io gli ho detto: "Guarda Oscar io ho bisogno di ballare, non posso sapere quello che è successo fra di voi, a me interessa solo ballare, non porto chiacchiere in giro, a me interessa solo imparare e migliorare." Quindi alla fine ballavo sia in Trinità che al Famila ma anche a Rossano Veneto e al mercoledì sera a Cittadella.

Come veniva percepito il B.boying/B.girling dalla gente esterna ad esso?

(vedi sopra)

Quando hai cominciato a praticare, la tua disciplina era associata a una cultura, a un movimento, o era un'arte autonoma?

No non lo sapevo e l'ho capito col tempo, crescendo.
2phe: Con la tua crew o qualcuno in particolare?
Sì sì crescendo con la mia crew!
2phe: E cosa te l'ha fatto capire?
Andando in giro a concerti, contest e jam.

Chi praticava prima di te? Chi assieme a te? Quali erano i vostri luoghi di ritrovo?
L’AK, FM+VS, la KOSKA, la TRIADE, la PSA, quelle più importanti, anche simply the best (SDB), una volta le crew grosse le chiamavano posse ma io sono arrivato dopo e non sono mai andato ad informarmi, dovresti chiedere a Whenk o Ciccio mc, li ho sempre sentiti parlare di questo perchè Whenk è dentro dal 94 pensa te, (ride) nel 94 io avevo quanto? 14 anni? C’era anche la TH, terrorist hardcore, infamata grave qua eh! C’era Rein dentro qua! Ubriak, Bamba, e tanti altri ancora, c’era l’SHN con Luxor, Ante, Knor. Poi la GCK che frequentava il centro giovanile, a quel tempo però non hanno mai fatto tanto in giro.
2phe: Quindi vi conoscevate tutti? Tutti si conoscevano fra le varie crew?
Si si tutti!
2phe: E quindi anche le varie discipline erano sempre correlate tra loro?
Si, oltre ai B-boys c’erano tanti MC’s e tante click ed erano collegate ai writers.
2phe: E i DJs c’erano?
Si c’era Beppe! C’è sempre stato ed era bravo anche, c’era Ucci, e anche dj Tommy che veniva da Fonte e che comunque è arrivato tempo dopo, suonava al Niagara come DJ di intermezzo e metteva sempre Hip Hop e allora noi aprivamo i cerchi e ballavamo, io ero alle prime armi, che ballava li c'era Tony Orso, che penso sia stato uno dei primi breakers che ho visto là, e dopo c’erano Liuk e Destin con cui ci andavo di domenica e c’era sempre un sacco di gente.
2phe: Il primo B.boy di Bassano che tu sappia chi è stato?
Oscar (Lord K), o almeno il primo che ha continuato perchè magari c’è stato qualcun altro prima di lui ma che ha ballato una settimana, e da lontano ho sempre sentito di Roby della Old Break.

Avete mai cercato di contattare qualcuno al di fuori della vostra città?

Noi sì, gli altri no, sono sempre stati un pò chiusi qua a Bassano non si sono mai confrontati con altra gente.
2phe: Voi come MVH giravate molto?
Sì molto, anche senza soldi! Noi giravamo con Whenk ed eravamo in un mondo diverso rispetto agli altri, con noi non c'era fighettaggine, mentre per tanti era diverso, la vedevano in maniera diversa, non per dargli contro, ma là c'erano delle differenze di fondo, noi eravamo molto più attivi e non è che andavamo in discoteca, ma andavamo a contest, andavamo sempre a dipingere e quando c'era tempo andavamo a ballare. Il sabato sera dopo aver ballato andavamo a disegnare e quindi non c'era tempo per andare a infighettarci come facevano tutti.
Hai avuto un maestro nella pratica o nella filosofia?
Ho imparato un pò da tutti però la mia spinta è stato Ricky Orlando, è stato fondamentale, mi ha insegnato il six step e senza quello non riuscivo a partire, ho faticato tanto, sono sempre stato tanto rigido, ho sempre fatto tanta palestra e tanto pugilato.
2phe: Definiresti qualcuno come il tuo maestro?
No, tutti e nessuno. Ho imparato un pò da tutti, ho sempre ballato un pò con tutti e ho preso un pò da tutti, le basi un pò da tutti, dopo da queste basi io son partito. Poi avendo tanto tempo stavo anche tanto a provare e quindi mi riuscivano le cose.

Conoscevi le origini della tua disciplina? Sapevi che era parte della cultura hip hop? Era difficile trovare informazioni a riguardo? Cosa pensi dell'era di internet dove trovare informazioni è più immediato? Pensi sia più facile trovare informazioni corrette o sbagliate?

2phe: C'era qualcuno che associava le discipline alla cultura hip hop?
Whenk sì.
2phe:E basta?
Sì Whenk perchè era già della vecchia scuola.
2phe: Quindi era difficile trovare informazioni? Tipo da internet?
Non ho mai cercato informazioni da internet perchè non sapevo usare il computer, internet io non l'ho mai usato, se non nel 2002 quando ho fatto il corso dopo l'incidente per riabilitare la mente, e da là ho iniziato; prima non avevo neanche mai acceso un computer.
 2phe: Fanze? Libri?
Mai niente, non avevo mai letto libri prima dell'incidente, ero sempre in giro.
 2phe: Tutto quello che hai imparato l'hai appreso dagli altri?
Sì.
 2phe: Cosa pensi (sempre a livello hip hop) di adesso che su internet riesci a trovare tutto? Magari una volta appunto perchè le cose erano più sudate magari ci tenevi di più e invece adesso con internet trovi tutto se vuoi, cosa pensi di questo? Questo nuovo modo di avere le informazioni ha cambiato qualcosa?
Penso che da un punto è meglio e da un punto è peggio perchè adesso clicki e ti informi subito e io invece una volta per informarmi dovevo andare alle banche a Padova, (storico hangout) per capire qualcosa, perchè li c’era movimento e c’è sempre stato anche nei primi anni 90, anche prima, e dunque la le trovavi le informazioni, però non è che tutti avevano i soldi per andare giù, però andavamo là apposta e loro trasmettevano veramente tutta la cultura e la parte teorica e forse adesso questa cosa si è un po’ persa, hai visto che gente c’è, ci sono quelli nuovi e non sono mica dell' EAD (storica crew padovana) quelli, però se parli con i vecchi secondo me loro la pensano così come noi. Il lato negativo è che adesso le trovi in fretta le informazioni ma le perdi in fretta anche, è come dire imparare un passo con fatica o senza fatica, il classico esempio del sudato o non sudato, se si è giovani e portati si impara in fretta ed è un bene ma è anche facile mollare in fretta, invece se io per esempio stò qua un anno per imparare qualcosa non è che quando l’ho imparata dico vaffanculo! Se la imparo in due settimane, come l’ho imparata posso dire anche vaffanculo! Capisci? Se stò qua un anno a sbattermi vuol dire che mi interessa di più!
2phe: Ed è più facile trovare informazioni sbagliate o informazioni giuste su internet riguardo l’HipHop?
Dipende da come cerchi le cose e dal tuo modo di pensare, dalla tua testa, noi ce l’abbiamo ben formata, è difficile cambiare le nostre radici, trasformarci, possiamo magari modificare le cose ma non sradicarle del tutto, dunque noi abbiamo già un’impronta di dove dover andare, ci possono dare un imput ma dopo siamo noi che perfezioniamo la nostra testa.

Eravate in contatto con chi praticava le altre discipline dell'Hip Hop?

(vedi sopra)

Conoscevi la filosofia della cultura Hip Hop? Conoscevi la Zulu Nation? Se si, come ne sei venuto a conoscenza? Era una conoscenza diffusa?

Mai sentita! Da nessuno! Io sentivo parlare della Rock Steady ma la conoscevamo come crew e non sapevamo che erano nella Zulu Nation, io ho conosciuto Maurizio (Next One) della Rock Steady ma non sapevo che era della Zulu Nation.
 2phe: Andando avanti col tempo, chi è stato il primo a parlartene della Zulu Nation? A fartela conoscere?
Informazioni in giro, di qua di la, guardi film, senti gente che parla e alla fine ne riesci a ricavare qualcosa.

Come veniva percepita la filosofia della Zulu Nation dalle persone all'interno del movimento Hip Hop? E tu personalmente?

(vedi sopra)

Tornando alla tua disciplina, cos’è che si praticava in quegl’anni? Le moves, le foundation i footwork, cosa andava insomma?

Più o meno le stesse cose di adesso solo che ora il B-boying è stato portato molto nelle palestre, 10 anni fa si ballava in Trinità o fuori, e basta, nelle palestre non si ballava mai, comunque i passi sono sempre stati quelli ma sono state aggiunte tante moves e tanti passi che ancora non si conoscevano, c’era anche l’air flare, c’era Gerardo della Danger Squad che lo faceva bene, e per i tempi faceva già 3-4 giri, nel 98-99. Non c’erano tanti passi come adesso ma le basi sono sempre state quelle, stile, passi, musica, orecchio, quello che è cambiato è che ora vedi la gente che arriva dalle palestre e ti arrivano qua come mostri fisicamente, come un ginnasta per esempio che ti fa le cose, una volta non c’era tutto questo, la gente veniva qua dal calcio per esempio, e ti diceva, guarda mi interessa ballare, ballate qui voi? E allora gli dicevamo di venire, però non c’era l’aiuto della palestra, ancora non c’era l’ottica della palestra e del ginnasta, se qualcuno veniva qua e faceva il ginnasta non era ben considerato, questo mi ricordo io.
2phe: Era più comune riconoscere lo stile di qualcuno da come ballava o erano più o meno uguali?
No non erano per niente tutti uguali anzi! Se vedevi che i tuoi passi erano uguali a quelli di un altro cercavi veramente subito di perderli perchè era veramente un pericolo, perchè potevano nascere veramente problemi! (ride) poteva nascere la sfida da un momento all’altro, e magari eri alle prime armi e beccarti una sfida così non era il momento magari! (ride) c’era anche gente come Emilio che era forte ma si era stancato che la gente gli copiasse i passi e si era chiuso in casa e ballava lui e qualcun altro della sua crew e basta, non si faceva più vedere, però era un mostro in footwork. Gente particolare forse un po’ fuori di testa ma che ci teneva a questa roba e non permetteva che andasse a finire che tutti ballassero uguali e dunque facevano questo, anche per un motivo di orgoglio, loro non avevano bisogno di ballare con me o con te, loro ballavano ugualmente, come faccio io, nel senso, io ho bisogno degli altri fino a là, quando io ho la musica, -e anche voi uguale, anche voi ho visto che avete questo- se gli altri ci sono bene, ma se gli altri non ci sono voi ballate lo stesso, è questo lo scalino in più che bisogna imparare a fare, una cosa importante è questa, è questa la verità, un breaker attivo ha la sua radio, lui parte da casa con la sua radio, se lui và a ballare si mette là, fa il suo riscaldamento e balla, quando ha finito lui spegne la radio e va a casa ok? Lui non ha aspettato nessuno, se gli altri arrivano bene sennò non importa, non puoi aspettare gli altri perchè sennò gli altri intanto vanno avanti e tu non riesci a stare al passo, uno attivo balla così, è inutile questa è la verità, è sempre stato così!

Esisteva una gerarchia tra di voi? Su che cosa era basata? Come veniva percepita?

Una volta l'ostilità era un pò troppa, dovevi veramente guadagnarti…non il rispetto, perché non veniva dato così subito, però dovevi andare con i piedi di piombo, pian pianino e dopo arrivavi qua, non era così semplice, avevano molta paura che arrivassi da fuori a prendere informazioni, capito? Questa cosa è importante da capire, la gente era convinta che tu venissi qua per prendere informazioni o passi, perchè c'era tanta gente, non era come adesso, quando arrivavi qua tutti si bloccavano e ti dicevano:"Hei chi sei tu?" Tu rispondevi sono questo o questo o questo… "E cosa fai qua?" Hai capito com'era? Non è come adesso che arrivano qua e ti fanno anche una battuta, sti bocchie (ragazzini) di 12 anni, una volta entravi ma se ti dicevano che dovevi andartene dovevi andartene! se ti dicevano:"Noi abbiamo bisogno di provare dei passi e di stare solo noi della crew" poteva anche essere che non potevi tornare anche per un anno, hai capito cosa intendo?
2phe: Le persone più vecchie comunque erano quelle più rispettate?
Eh si erano quelle che potevano prendere le decisioni, nel senso, se ti dicevano: "Guarda dobbiamo provare dei passi qua e ci dai fastidio" tu te ne anadavi! Adesso se viene uno qua dentro e gli dico così, viene fuori il macello, e vanno subito il giorno dopo a lamentarsi dalla direzione del posto di turno, e si creano sempre problemi, quindi lasci stare e gli dici:"Ok ok ci vediamo giovedì".
2phe: Era una regola non scritta ma era rispettata da tutti allora?
Sì sì, ed è buono che ci sia questo, prendi e te ne vai via perché sei un bocchia (ragazzino), e dopo tornerai la prossima settimana e intanto balli per i cazzi tuoi cazzo se hai voglia!. Poi magari torni e mi dici:"Guarda io sono andato via martedì, però mi sono allenato mercoledì e anche giovedì pomeriggio e volevo mostrarti quello che ho fatto!" basta vecchio, le hai mai sentite queste robe qua dai bocchie di adesso? che ti vengano a dire: "L'altro giorno ti ho visto un po' impegnato però voglio mostrarti questo passo qua" invece sono venuti qua con l'arroganza, capito?
2phe: Quindi acquisivi il rispetto solo se eri una persona interessata che aveva la fotta?
Sì e se avevi anche rispetto per le persone capisci? Come il fatto di rispondere, non si risponde! Questi bambini qua che ti rispondono a tono! Magari è anche colpa mia che gli ho lasciato troppa confidenza ma è soprattutto colpa dei genitori perchè io non sono mica il loro padre, era il loro papà che doveva dargli due sberle in bocca quando era il tempo, io me la sono presa a 9/10 anni una sberla in bocca da mia nonno e da là non gli ho più risposto! Io non sono il loro papà, vengono qua così perché i genitori non gli hanno messo i freni e si sono fatti pestare i piedi, però non vuol dire che dopo possono venire qua a pestarli a me, perchè allora dopo gliele dò io due sberle in bocca, ma anche questo non va bene.
2phe: Quindi la gerarchia era basata oltre che sulla fotta, l'impegno e il rispetto delle persone anche dal fatto che le persone che c'erano da più tempo erano le uniche fonti da cui potevi trarre le informazioni, quindi era questo che creava la gerarchia?
Sì sì infatti era così, e se non rispettavi quelle regole eri tagliato fuori.
Che tipo di rivalità c'era tra di voi e tra le varie crew?
Eeeeeh tanta, tanti scazzi qui a Bassano, tanti proprio, perchè la gente era tanta eeeeeh questa era l'impronta.
2phe: Era più una questione fra persone, una cosa personale, o era più una questione Hip Hop nel senso di sfida?
Di sfida, ma poi di conseguenza anche personale.
2phe: Ok e pensi che fosse giusto, o è meglio come è adesso?
Eh ma adesso è così perchè non c'è gente ma se adesso arrivassero qua a Bassano 200 persone che fanno la stessa cosa che fai te, gli scazzi vengono è ovvio, però se siamo qua da soli... a Rossano Veneto ad esempio non c'è nessuno che viene a rompermi i coglioni per copiarmi i passi, non c'è nessuno!! Qua a Bassano 200 persone che praticano su un paese di 50.000 eh! cosa vuoi capisci? è ovvio che ti arriva gente che magari, te vai a dipingere in giro, fai anche gli illegali e questi ti dicono: "Oooh, guarda qua, queste qua sono le mie punte!, io ti sfido!" hai capito? e via dicendo… le cose non vengono fuori subito, hai presente adesso la storia di ***** ?
la tag di **** ?  l'ha fatta davanti a casa di *****  e sai perchè? perchè così ***** si sveglia la mattina e si vede un bel pezzo di **** con anche la tag in mezzo fatta con il fat ed è anche sottolineata! (ride), ***** ha aspettato un pò che si calmassero le acque e poi lo ha sfidato!

Quali sono stati nella tua zona i personaggi chiave per lo sviluppo della tua disciplina e della cultura in generale?

 Beh Destin è uno che è arrivato un po' tardino ma si è tanto impegnato a diffondere. Oscar (Lord K), e anche Dixi che faceva electro, Ciccio mc, Beppe, nel writing Set, Whenk, Ubriek, Yanor, Luxor, Koes.
Come si tramandava la tua disciplina e la cultura? Ti spiegavano proprio le cose o dovevi capirtele?
Dovevi capirtele!
2phe: Quindi nessuno ti diceva un cazzo?
No no!
 2phe: Non è che loro sono venuti da te a dirti:"Guarda ti spiego questo"
semplicemente ti davano l'esempio con il loro fare e con il loro modo di essere?
Sì sì solo quello.

Fai ancora parte di questa cultura? Cos'è cambiato in questi anni nella scena? Cosa è andato perso? E cosa si è creato di nuovo?

Fiuuuu! (fischia)
Che sono nate le palestre e secondo me non è per tutte uguale, però è stato questo qua il problema, la gente ha mischiato il funky con il breaking.
Cosa intendi per funky?
La danza hip-hop in piedi, quella roba là che svolgono nelle palestre, hanno messo tutto insieme e la gente che fa questo insegna anche "break dance", però bisognerebbe chiederlo a loro se spiegano anche la filosofia e la storia dell'Hip Hop ma non credo proprio sai...è cambiato il nostro modo di lasciar passare le persone, è talmente facile poter iniziare a ballare che tutti iniziano, e come iniziano smettono, smettono e riniziano e ti rispondono anche male, invece una volta ci tenevano e quindi forse avevano anche un po' più di timore, adesso paghi e hai tutto capisci? Io veramente mi facevo le seghe mentali e di notte pensavo di non riuscire a ballare, di avere un cedimento o che il mio corpo non me lo permettesse, ero veramente preoccupato, ci stavo veramente male, dopo un anno ho cominciato a vedere che le cose andavano meglio, però sono stato veramente per un periodo di tempo male con me stesso, ma vedi queste cose non capitano più perchè tanto adesso anche se non imparano si danno a qualcos'altro. Senza contare i tutorial che trovi in internet dove ti spiegano qualunque passo! Io non avevo mai usato il computer fino al 2001, dunque io ero un breaker prima e adesso, ma parliamo del breaker di prima perchè io sono nato un'altra volta dopo che mi sono fatto male, si può dire quindi che era un'altra vita, il mio fisico era cambiato, adesso lo stò sistemando, perchè prima ballavo in una maniera diversa, ballavo solo tutto il giorno, lo farei anche adesso però non sono ancora a posto capisci? Non ho più 16 anni!.
 2phe: Tornando a cos'è cambiato negli anni, una volta c'erano molte più persone e invece adesso siamo in pochi, pensi che sia questo fattore che ci ha fatto accettare più facilmente le persone?
Abbiamo accettato tutti ed è proprio questo il problema, anche io ho avuto un periodo prima di conoscervi dove accettavo cani e porci, invece adesso prima devi venire qua un po' di volte, un bel po' di volte!. Infatti avete visto che non spiegavo più niente a nessuno a parte voi, non mi metto più a insegnare il Six Step a tutti, adesso se uno vuole imparare viene qua un bel po' di mesi e comincia a sbattersi, e dopo le cose gli vengono!; non gli dico: "Vieni qua due/tre volte e poi inizio a spiegarti." nel senso, devi essere te a voler entrare in questa roba.
2phe: C'è qualcos'altro che è cambiato?
Sì, si sono divise le discipline, questa cosa qua secondo me è partita dal Game Sound.
2phe:Che sarebbe?
La salagiochi vicino alla stazione. La KSK (Koska), sono stati loro i primi ad ascoltare punk, house e dipingere, invece al Holiday dove c'era Oscar (Lord K) quelli che ascoltavano house sono andati via subito, qua son rimasti sempre i soliti, Oscar, Ciccio mc, Davide Zen…
2phe: Che erano quelli che associavano più di una disciplina?
Sì, e invece di là c'erano cani e porci, tutti (quando c'era la Koska, adesso non c'è più) ascoltavamo house loro. In positivo invece è cambiato che siamo in meno persone ma con più interesse, che dedicano più tempo a praticare e ad informarsi, voi per esempio.
2phe: Ma oltre al nostro gruppo?
Gli altri gruppi non sono cattivi ma non puoi parlare di Hip Hop, non puoi considerarli Hip Hop perchè quella gente lì sono come delle bandiere, sono buoni e tutto ma adesso fanno questo e domani fanno qualcos'altro, invece voi siete belli fissi, nel senso, sapete cosa state facendo e andate dritti per la vostra strada, invece stà gente qua, i ragazzi nuovi… -nuovi più o meno- stanno molto ad ascoltare quello che dicono gli altri, hai capito come? Ti dico questo, una volta io, Bortolo, Whenk e Stefano dentro una discoteca tecno era impossibile portarci, non ci andavamo per principio, una volta dei ragazzi di Rossano ci hanno portato ma noi non siamo entrati, siamo andati in un bar, non siamo entrati, Whenk non entra lì e neanche Bortolo entrava lì, dopo io ho fatto l'incidente e Bortolo è cambiato, andava ad ascoltare house al Muretto, Stefano era lì ubriaco come non sò cosa, io ero a casa come un vegetale dopo il coma e la crew è andata in mona, mi arrivava da loro qualche lettera ma sapendo che loro erano cambiati gli ho scritto di non scrivermi più perchè non volevo più aver niente a che fare con loro. 

Secondo te c'è stato un modo sbagliato di tramandare l'Hip Hop? E se si, tornando indietro cosa cambieresti?

Nooo se non mi fosse piaciuta me ne sarei andato! Questa roba è stata la mia salvezza! Io sono qua anche grazie a questo, intendo anche fisicamente, perchè ballando il mio fisico si era rinforzato e c'è l'ho fatta a passare un momento non di 1, 2 o 3 mesi ma di anni! Mi ha salvato e quando ho fatto questo incidente ero come l'acciaio ed ero così perchè ero un breaker di quelli che ballavano ogni giorno, duro come il legno e il mio ritorno infatti com'è stato? Se leggi la mia cartella clinica che ho a casa, e che ogni tanto rileggo e mi dico:"Cazzo com'ero preso?" e i medici chiedevano a mia mamma:"Signora ma suo figlio che sport faceva? è troppo sano e forte fisicamente, è una corazza d'acciaio!".

Non pensi che la meritocrazia e la rigidità di una volta fossero un metodo di selezione dei praticanti e anche un modo per salvaguardare le regole?

(vedi sopra)

C'erano degli eventi? Com'erano le Jam in quegl'anni? Come vedi le Jam di oggi?

Dipendeva, le Jam si potevano organizzare spontaneamente occupando un posto, una Jam improvvisa si poteva creare dal niente, gente che rischia il culo, gente che si prende la denuncia per sta cosa. Capisci come? Si poteva contare sulla collaborazione automatica di tutti. Nelle Jam di oggi invece ci sono sempre in mezzo le scuole di danza con gente che arriva convinta di sapere tutto e invece in fondo in fondo non sa un cazzo, ne sa solo un pò di breaking ma poco poco. Ti racconto questa, noi non abbiamo mai chiesto soldi, siamo andati a Bologna, di qua e di là senza biglietto e senza niente, non avevamo una lira, ok? Dunque ballavamo in giro per le città, siamo andati anche in ferie, facevamo un cerchio in mezzo alla strada e automaticamente quando finivamo con la mano o con il cappello uno per tutti passava e tiravamo sù qualcosa e si mangiava capisci? E sempre qualcuno ci dava qualcosa, questo è il giusto, non è giusto che tu vai a chiedere 50 o 100 euro, tu passi e qualcuno ti dà qualcosa, questo per me è giusto e così si faceva. Perchè noi veramente non avevamo soldi, io non facevo un cazzo e anche gli altri che erano con me, dunque quella era la maniera, così si riusciva a mangiare, abbiamo fatto così per settimane in giro per il mondo. Forse una volta c'erano più Jam e anche più complete: ho girato a Rimini, di qua e di là, Torino, Bologna, il B-boy Event, che ormai non sò neanche se si fà più: ci sono andato due volte mi ricordo che era bello, c'era una piazza proprio col cerchio e si ballava al centro ed era veramente una figata! Nelle Jam di una volta c'era il cerchio grande e chi provava fuori, tra le persone non c'erano problemi e si ballava assieme, si chiedeva e ci si aiutava con i passi, ma anche adesso è ancora così, c'è ancora gente pronta ad aspettare 10 minuti per spiegarti un passo, a me è sempre successo così, nessuno mi ha mai detto arrangiati e io non ho mai detto arrangiati a nessuno.

La tua disciplina era anche vista come un possibile mezzo per guadagnare dei soldi o era semplicemente una passione?

C'era gente che la vedeva per prendere soldi, erano eccezioni però perchè forse erano quelli un po' più bravi capisci? Forse anche gli altri sarebbero andati a prendersi i soldi però non hanno sentito questa esigenza, c'è sempre stata la mentalità di fare soldi dopo, però dipende dalla persona, ad esempio Bj ha fatto dei pezzi in alcune birrerie, però gli sono stati pagati solo gli spray perchè non ha chiesto una lira, ci hanno pagato gli spray e il mangiare, una bruschetta e una piadina, noi abbiamo sempre fatto così.

Cosa ti piace della tua disciplina? Quali sensazioni ti dà? Qual è la cosa che ti ha dato più soddisfazione? Qual è stata la più grande delusione?

Tutto. Ho sempre dato tutto, come si dice.. non ho imparato un mestiere non ho imparato niente ma quando faccio breaking mi sento bene… mi viene quasi da piangere. E' una cosa che farò anche quando avrò 50 anni, spero di non farmi male e comunque anche se mi farò male io sarò qua fino all'ultimo breaker. Credo che la mia faccia la vedrete ancora per vent'anni anche se sono brutto, mi dispiace dirvelo!
2phe: Noi ormai facciamo parte della scena da dieci anni e ti abbiamo sempre visto ballare e ci ricordiamo che c'è stato un momento in cui tu avevi deciso di smettere...
Eh sì non ce la facevo più fisicamente.
2phe: è stata solo una cosa fisica o anche di atmosfera?
Sì sì mi è caduto il mondo addosso, mi sono fatto male alla schiena non riuscivo più a muovermi e dopo da là ho fatto un anno di yoga e poi ho rincominciato.
2phe: Noi intendevamo una cosa molto più recente 1 anno o 2 fa, volevamo sapere la motivazione.
La schiena, andavo a casa mettevo giù la schiena ed era come avere aghi attaccati! Ma non subito mentre ballavo, li sentivo dopo quando tornavo, poi mi sono rimesso a posto e sono tornato.
 2phe: Qual è la cosa che ti ha dato più soddisfazione?
Tutto, tutto, tutto! Anche il footwork, a me non interessa che agli altri piaccia o no, piace farlo a me, quando io giro sto bene con me stesso e non ho bisogno di sentire l'applauso o quello che dice che non è bello. Piace a me, e quando giro.. come si dice?.. mi confronto con me stesso, e non tanto con gli altri, mi sento girare e quando i passi mi vengono sto bene e mi sento felice mi alzo fiero e contento di me stesso.
2phe: Un ricordo in particolare che ti è rimasto impresso?
La gara con Desten, è stata una gara ehhhhh guarda questa qua è bella, questa qua spacca. E' stata una gara su un posto un pò del cazzo, però la musica c'era, i breaker c'erano, e anche la gente che ascoltava e praticava intorno a me. Non c'erano solo discotecari o gente del cazzo -forse erano di sopra quelli-, la saletta Hip Hop era nel posto sbagliato però c'era, e dunque automaticamente è stata fatta. Ballando ogni giorno, il mio fisico era potente, da giovane ho fatto moves come un aereo e Desten poverino l'ho... si può dire frantumato! Però i giudici, quella gente lì, erano da 2 anni che ballavano e hanno dato questa votazione, però per me hanno sbagliato a valutare una cosa: il tempo. Desten ha ascoltato il tempo e ha girato meglio sui beat. Io ho sentito che i giudici avevano tutti dei problemi con Desten, hai capito? Quindi io a quella gara sarei dovuto arrivare secondo perchè da come Desten ha danzato sopra i beat sembrava che fosse fuso con essi, capisci? E lui si è accorto bene di questo, e quando è stato dato il premio, io primo e lui secondo, ha indicato con la mano l'orecchio!. C'è stato un momento che in un beat il basso ha fatto: "tu tum tu" e lui sembrava che ci stesse sopra, sembrava che il suo corpo si alzasse a tempo di musica. Lui si è accorto di questa bombata che ha fatto, ma nessuno si è accorto lì, o chi si è accorto ha fatto finta di non vedere, e lui ha indicato l'orecchio e nessuno l'ha pompato! Io ho detto: "Oh cazzo!" e lui mi ha detto:"Là! là! adesso questo è quello che voglio vederti fare!". Io ho fatto windmill e trivella (swipe) e tutti mi hanno pompato. Alla fine a Desten diedero un cd, l'ha spaccato e l'ha lanciato non so dove. E a me hanno dato un viaggio, un'inculata.
2phe: Qual è stata la più grande delusione?
Parliamo di anni dopo, andiamo avanti allora (dopo l'incidente). Eravamo al Nordest (una discoteca), era gennaio ed era un freddo boia fuori, io ero uscito dal coma da poco, Willy era venuto a prendermi in macchina. Era un freddo boia, so che sono entrato in disco e si è aperto un cerchio ma io dormivo già, era andato a dormire sul divanetto già da 2 ore, e Willy è venuto là da me e mi ha fatto: "Ale Ale! Sveglia! sveglia che che c'è il cerchio!", io camminavo ancora pieno di sonno e sono andato verso il cerchio, ho fatto quel trivellone di merda, mi ha staccato la schiena! Capisci come? Ho tirato uno strappo pazzesco! e quando rientravo continuavo a fare trivella! 2 o 3 volte finchè non ho detto: "Vado a dormire" moooorto! e da là la mia schiena non è stata più quella di prima. Mi sono veramente massacrato la schiena e dopo anni un pò alla volta, non uno ma 3 4 5 anni, mi son rimesso, adesso ne sono passati 11. E cazzo ero fuori di testa! non capivo! ero là fuori dal cerchio e pensavo, mi dicevo "non è che se entro e faccio trivella mi spacco la schiena?, non entrare, non entrare, non entrare!" e dopo: "Siii dai entro!" e sono entrato... non dovevo! adesso non avrei perso niente cazzo! è stata la schiena che mi ha tenuto fermo per anni!

Secondo te che immagine danno i media di questa cultura?

Poco, quello che danno è tutto un mischiotto, mischiano tutto, è dalla scuole di danza hip-hop di merda che nasce questo, che parlano di questo, sono loro che vogliono farsi pubblicità e dunque parlano, parlano male e la gente capisce quello che vuole, nel senso..  dice, pago 50 euro e imparo questo e vado a fare il figo in giro in centro o a ballare in giro.

Sei conscio di aver contribuito a fare la storia del movimento nella tua zona?

Abbastanza, si, tanti hanno iniziato o sono andati avanti anche grazie a me, dando le dritte giuste.., ma poi credo che ancora adesso sono un punto importante, non sono l'unico, parlo di tutti, perchè adesso tutti i ragazzi sanno dare la dritta per farti partire, però bisogna stare attenti secondo me a non farli partire troppo in fretta, che è quello che dicevo prima, che prima devono venire qua un pò di volte e vedere, infatti vedi che ora è più difficile, le dritte le do ma a chi vedo io, non è che viene qua un bambino e gli dico: "Vieni qua e subito impari!" vieni qua un bel pò di volte e poi se ho voglia ti spiego, nel senso, non è giusto che ballino tutti, perchè se no vedi cosa viene fuori, vedi che gente ti trovi qua, gente che te la da sui denti cazzo!

Oggi riconosci i valori dell'Hip Hop di una volta e ti senti rappresentato da qualcuno di nuovo? Chi è?/Chi sono?

Da Parise, Parise si, il problema è che non gli interessa più tanto, però Parise è uno di questi, è uno che ti spiega, che s'impegna, se li chiedi ti sta dietro e vedi che ti da il cuore perchè impari, però vedo anche gente dei vecchi che non è così.

In quegli anni quando praticavi la tua disciplina volevi anche far passare un messaggio?

Eh si, voglio trasmettere la bellezza di questa roba, la bellezza del breaking, che non è una ginnastica fatta in palestra ma è tutta un'altra cosa e non bisogna mischiare questo. Può dare felicità, può dare tristezza, può dare tante cose dentro la tua testa quando balli, capisci come?

Cosa pensi che manca oggi nel B-boying? E cosa pensi ci sia in più rispetto ad una volta?

No, cosa bisogna togliere casomai! C'è troppo in tutto, ci sono miscugli in tutto, nel senso, ci sono cose che ormai non c'entrano più col breaking, parliamo del breaking vecchio noi, della roba che vedevamo ballare, avete visto, beh ovvio, -è per farvi immaginare- avete visto come giravano in footwork in beat street, erano i migliori però parliamo anche di 30 anni fa, ti sembra che ci sia gente che gira ancora così? Però fanno cose più difficili di quelle, ok, uno che gira ancora così è Oscar, perchè ha i suoi passi, guardateli bene: lui vola in footwork, quello là è un footwork che proviene da quei tempi, però c'è gente che ti sembra che giri così qua? Io cerco di stargli dietro ancora però campa cavallo! C'è gente che fa cose più difficili, c'è gente che fa salti mortali ma che invece si deve impegnare di più sul footwork. La gente è andata un pò troppo sù sugli scalini, sarebbe giusto che tornassero giù e mettessero bene i piedi per terra, cominciare forse a provare le cose dei pionieri, come è nato il breaking e specializzarsi bene su quello, e quando son ben focalizzati su quello allora cominciare ad andare avanti, il corpo non puoi metterlo da un secondo all'altro a fare air track perchè ti spacchi subito! è anche rispetto secondo me, bisogna un pò rispettare le cose, bisogna un pò partire dal basso e dopo andare un pò verso l'alto, mancano le foundation, sono andate perse tante cose. Un'altra cosa importante che non ho detto, avete scelto di fare il breaker, il pavimento non c'entra, se il pavimento è pulito o sporco o meno sporco, quando tu hai scelto di essere un breaker, lo sapevi questo, quindi è inutile che vieni da me a dire "io non ballo perchè è troppo sporco!" perchè c'è gente e c'era gente che faceva questo ragionamento, questo non va bene, questa è la tua strada, quella che hai scelto di fare e dunque devi sapere i problemi che ci possono essere in questa strada. E' come dire andare a dipingere e avere paura di sporcarsi le mani, guardate le mani e i vestiti di Whenk, quando guardate Whenk guardate bene le sue mani e vedete come sono, sono così per un motivo! Destin per primo, Nay1, o io quando c'era la musica, del pavimento sporco pulito o lurido che c'era non ce ne è mai importato un cazzo, abbiamo sempre ballato su posti luridi -dopo che siamo un pò sporchi di nostro va ben hahaha, però così siamo!-. I fighetti che guardano il pavimento è meglio che vadano al Decò Young a ballare di sopra che là sono sicuri che sporcano solo le suole delle scarpe ma non i palmi delle mani. Con Destin una volta abbiamo ballato in un posto che era sporchissimo e questi fighetti l'hanno guardato con schifo e lui ha preso e si è messo in ginocchio sulla pista, si è sporcato per bene le mani e aveva tutta la melma appesa e con la lingua si è pulito le mani, vi basta?!
2phe: Cosa pensi che ci sia in pìù?
In meno forse.
2phe: Quindi pensi che ci sia solo in meno?
Gli scazzi  non ci sono più perchè la gente non c'è più, però state tranquilli che se arriva tanta gente ci sono gli scazzi. Ma qualcosa in più c'è, ci siete voi che -come si dice?- che andate avanti anche con la filosofia che è importante e che una volta non c'era tanto.

Che consiglio daresti a qualcuno che oggi si aproccia alla cultura Hip Hop?

Allora, non è facile però... anzi è molto più facile di una volta però bisogna stare anche molto più attenti perchè potresti aprocciarti alle persone sbagliate come per esempio le scuole di danza S. B. in viale Scalabrini e altre che non me ne vengono in mente, quelli sono effetti negativi, persone che chiedono solo soldi, che non aiutano, che se arrivi al mese che se l'abbonamento non è pagato te ne vai fuori dalla porta. Qui invece nessuno ti manda via, capisci? Perchè ci sono persone vere, questo è l'importante, le scuole di danza secondo me sono solo una merda e distruggono questa roba che noi facciamo, e io gli darò sempre contro a questa gente qua, perchè quando io avevo bisogno questa gente di merda mi ha voltato le spalle, non mi ha aiutato, capito? questo è stato. Quindi a questa gente solo merda in faccia gli tirerò. Il mio consiglio è di scegliere molto bene gli esempi, molto bene, e io in prima persona ho visto proprio questa roba qua. Questa roba qua aiuta le persone, come diciamo sempre noi, questa cultura aiuta le persone, invece loro la valutano in un'altra maniera, cercano solo di attirare i soldi, capito? e non è questo quello che noi facciamo, noi le persone le aiutiamo in tutti i sensi, è improntato sul ballo e altre cose che fate voi, ma se uno viene qua grosso, brutto, sfigato,senza schei (soldi) noi non lo mandiamo via, non lo consideriamo una merda, noi lo accettiamo vecchio! di sfigati quanti ne son venuti qua?! eppure son sempre rimasti qua, ecco, invece nei posti di merda li mandano via cazzo! qua sono passati cani e porci. Tini, vecchio, che adesso è un metallaro, nessuno l'ha mai mandato via di qua, se andava alla scuola S.B. col giubbotto, il chiodo e gli scarponi grandi così, l'avrebbero mandato via, invece qui si è sempre riso si è sempre stati in compagnia, si è sempre stati bene insieme, cazzo! Ognuno deve scegliere la sua strada, bisogna lasciare anche il tempo alla gente che scelga la sua strada, non vuol dire che se uno viene qui a provare a ballare devi mandarlo via: prova e si confronta, e dopo è lui che ti dice, guarda, non è quello che fa per me, però bisogna lasciare che la gente provi, sta gente di merda ti lascia il tempo per pagare e basta.

E a qualcuno che si aproccia al B.boying/B.girling?

(vedi sopra)

Cosa ne pensi del nostro progetto?

Ottimo, ottimo, perchè la scena rimanga viva è importante anche questo. Perchè la gente che farà questa intervista, se sceglie di farla, è fiera di farla e automaticamente s'illuminerà!

2phe: Illuminerà gli altri?
Sì ma anche lui si illuminerà, perchè i vecchi ricordi che tirerà fuori, come li ho tirati fuori io tutti. Io andrò a casa contento stasera, perchè ho tirato fuori una parte di me che era annebbiata e ormai persa, non è che mi metto da solo a parlare così, però è parlando delle cose vecchie che la mia mente si è un pò accesa capisci? è uguale e anche per gli altri, quando parleranno di questo, lo faranno non per obbligo ma per scelta e dunque saranno felici di parlarne.

Hai qualcuno da ringraziare?

Bè guarda, io non saluto nessuno perchè io non sono il lecca culo di nessuno, io sono fatto così e non sto là a salutare a tutti, tutti quelli che mi conoscono, ciao, però non dico nomi perchè chi mi conosce sa come sono, sono fatto in questa maniera qua. Mi capite sono un boaro (grezzo) e resto un boaro e non sto la tanto come i fighetti a fare il nome di questo, il nome quell'altro, io dico, grazie a tutti, ma grazie più che altro a me! Perchè sono io che mi sono impegnato qua sul pavimento a rimettermi a girare.

Una cosa importante, voglio tornare indietro un secondo ai tempi della filanda di Rossano Veneto con Whenk, Nay1, Armo, Toga e i ragazzi di Citadella. Abbiamo fatto dei mega festoni là, in questo magazzino tipo occupato, non era occupato era anche peggio forse (risate), quando dormivamo di notte sono venuti su un pò di volte i carabinieri e i vigili, finchè non abbiamo bloccato la porta. Però quel posto là era un posto ottimo e molto Hip Hop nel senso.. dentro c'era sempre gente che dipingeva, e si ballava, c'era la stufa a legna, c'era uno scatolone di candele rubato il sabato prima; era un posto meraviglioso, col tavolo, il fornello per farci da mangiare, era come una casa nostra, capisci? e ti sentivi proprio bene là perchè… come si dice?...  il clima che c'era in quel posto era proprio meraviglioso, era un posto ottimo, mi dispiace solo non avere le foto ma ho una cassetta vhs ancora adesso che potrei tirar fuori!